“Lampada ai miei passi”, vangelo 19/03/2023

Un pensiero di Gianluca Bianchi
sul vangelo di domenica 19/03/2023 (Gv 9, 1.6-9.13-17.34-38)

Parlare di cecità significa parlare di uno stato di sofferenza e di oblio che possiamo spesso applicare alla nostra fede. Il cieco soffre del suo stato, per la sua esistenza ha bisogno dell`aiuto altrui, e da solo non può superare la sua malattia. 
Così la nostra fede spesso è abbandonata e messa in un angolo dalle mille sfide della vita quotidiana, perché sarebbe troppo impegnativo affrontare il mondo secondo coscienza e allora prevale la quiescenza.
Il Vangelo ci propone molte guarigioni di ciechi, con le reazioni di incredula felicità che umanamente comprendiamo benissimo.
Quando lo sconforto ci piega, arriva la guarigione dal male che ci opprime. Il cieco, come Tobia e come ogni malato che guarisce, capisce immediatamente chi ha portato la salvezza!
La Fede!
Accettando con Fede una soluzione che sembra irrealistica, avviene il miracolo!
E poco importa se i farisei giudicano severamente quanto accaduto, perché è accaduto e quando è accaduto. Se manca la fede anche le soluzioni che Gesù ci offre sembreranno impossibili.
Oggi la Parola di Dio ci propone la soluzione e la via da seguire per ritrovare la vista (la Fede).
“Tu, credi nel figlio dell’uomo?”
“E` colui che parla con te”.  Ed egli disse:” Credo, Signore!”  

“Lampada ai miei passi”, vangelo 12/03/2023

Un pensiero di Giuseppe Croce
sul vangelo di domenica 12/03/2023 (Gv 4,5-42)

Il dialogo tra Gesù e la donna raccontato in questo brano ci dice molto di cos’è la fede in Gesù. Entrambi, Gesù e la donna, giungono al pozzo spinti dalla sete. Quel pozzo assicura alla donna l’acqua di cui ha bisogno e, come ogni giorno, lei è lì per attingervi.

Lei è una donna, e samaritana, una minoranza religiosa ostile, inoltre Gesù conosce fin dall’inizio la sua situazione di donna senza marito ma che ha avuto più uomini. È il profilo di una persona probabilmente isolata dalla sua comunità, in basso nella scala dei valori sociali. Eppure è a lei che Gesù chiede da bere. Nell’intimità del loro dialogo lei si lascia interrogare dal comportamento e dalle parole di questo sconosciuto, sembra aver sete proprio di quelle parole. Quando Gesù arriva a rivelarle che lui è il Cristo, ella viene scossa al punto da “lasciare la sua anfora”, puntualizza l’evangelista. Abbandona l’acqua preziosa per la quale era venuta al pozzo e torna in città in qualche modo diversa da come vi era partita, per porre agli altri la domanda che essa stessa si pone “Che sia lui il Cristo?”.

Quel loro dialogo, la sua intimità e sincerità e i suoi effetti liberatori ci insegnano molto di cosa è o potrebbe diventare la nostra fede in Gesù.   

“Lampada ai miei passi”, vangelo 05/03/2023

Un pensiero di don Riccardo Beltrami
sul vangelo di domenica 05/03/2023 ( Mt 17,1-9)

Gesù, dopo aver annunciato la sua passione e resurrezione ed aver indicato ai suoi discepoli come condizione della sequela il dono di sé, decide, sei giorni dopo, di portare con sé Pietro, Giacomo e Giovanni, su di un alto monte.

Egli vuole compiere in loro un’opera di ricreazione, permettendo che si elevino interiormente e che guardino in maniera ampia alla propria esistenza. 

Spesse volte i problemi della vita o le difficoltà che incontriamo riescono a sfigurarci, buttandoci a terra. 

Lasciamo che la potenza di Dio continui a trasfigurarci, avvolgendoci come nuvola luminosa con la sua ombra, e non desistiamo dal continuare ad aver fede che il Signore, toccandoci, continui a dirci “Alzati e non temere”.

“Lampada ai miei passi”, vangelo 26/02/2023

Un pensiero di Alessandra Trionfetti
sul vangelo di domenica 26/02/2023 ( Mt 4,1-11)

La prima domenica di Quaresima troviamo Gesù nel Deserto che dopo quaranta giorni di digiuno ci rivela ancora una volta la sua profonda natura umana perché, alla fine, ha fame; non è un asceta fatto solo di spirito, ma come tutti noi, sperimenta da vero uomo una condizione di bisogno e di mancanza.

In questa situazione interviene il Maligno con la sua tentazione: lo sfida a soddisfare il suo bisogno nel modo più facile, ricorrendo ai suoi poteri divini. Gesù, per tre volte, resiste alla tentazione rivolgendosi alle scritture e focalizzando l’attenzione e le energie su ciò che veramente è importante e dando una risposta che vince la tentazione attraverso la piena adesione al progetto del Padre.

Alla luce di questa lettura anche le parole del Padre Nostro sono ancora più dense di significato perché è Gesù che ce le ha ispirate per averle sperimentante e che ci offre  anche il rimedio che è la certezza dell’amore di Dio, la consapevolezza che Dio ci ama.

Perciò tutte le volte che siamo attratti dalla via più facile o che sentendoci sopraffatti rischiamo di lasciarci andare alla tentazione della disperazione  rivolgiamo ancora con più forza al Padre la nostra richiesta di aiuto, certi del Suo sostegno e della Sua vicinanza: non abbandonarci alla tentazione.

“Lampada ai miei passi”, vangelo 22/01/2023

Un pensiero di Augusto Magliocchetti
sul vangelo di domenica 22/01/2023 ( Mt 4,12-23)

Gesù, probabilmente, si sposta dalla Giudea alla Galilea per sfuggire ad Erode Antipa ed inizia la Sua opera di Evangelizzazione in una terra di cattiva fama sia politica che religiosa. Questa circostanza ci ricorda che più che nelle chiese la nostra testimonianza di laici è nella comunità civile anche quando i tempi sono avversi. Non viviamo la nostra fede in un ambiente astratto ma nella storia e talora aventi negativi e nefasti (come l’esecuzione di Giovanni il Battista) favoriscono il diffondersi della Parola.
Cosa predica Gesù? Proviamo a riassumerlo in tre parole:

«Convertitevi», cioè cambiamo mentalità, cambiamo modo di pensare. Smettiamo di pensare che per raggiungere Dio si debba diventare più buoni, dire tante preghiere, fare tante penitenze. “Metanoia” vuol dire “cambiamento di pensiero”. Non bisogna essere di più ma diversi. La conversione non ha nulla di moralistico. Certo, cambiare genera conflitti, perché cambiare è andare verso l’ignoto, verso ciò che non conosco e che ancora non sono. Il certo è molto rassicurante: lo conosco, lo gestisco e non mi fa paura.

«Chiamati», La proposta di Gesù non riguarda una dottrina religiosa. Al centro c’è la relazione con Lui, un incontro che stravolge la vita di quei pescatori. Gesù li raggiunge nel luogo di lavoro, non nella sinagoga o al tempio, non in un momento di preghiera, ma sulla riva del lago con in mano le reti. Gesù non chiede loro se sono fedeli alle preghiere, non li interroga sui dieci comandamenti. Niente di tutto questo! Gesù li invita a stare con Lui. Troppo spesso riduciamo il cristianesimo a una serie di cose da fare e altre da non fare, come se la salvezza fosse una scheda da riempire con i punti fedeltà!

«Seguitemi» Il messaggio di Cristo è “fidati e vedrai!”. Non cercare risposte chiare, soluzioni precise, regole cui appellarti. Se Gesù fosse venuto a darci delle regole, ci avrebbe lasciato un codice invece ha mostrato una strada.
La bella notizia di questa domenica? Gesù ti viene a cercare nella tua storia personale e t’invita a stare con Lui.

“Lampada ai miei passi”, vangelo 15/01/2023

Un pensiero di Rita Pileri
sul vangelo di domenica 15/01/2023 ( Gv 1,29-34)

Questa domenica incontriamo di nuovo Giovanni che vedendolo testimonia ai presenti chi è Gesù e cosa è venuto a fare per noi : “Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo”.  Facendo ciò rivela che egli stesso è stato mandato prima di Gesù per adempiere la sua missione. Come è possibile capire a cosa siamo chiamati? Da quello che leggiamo possiamo capire che Giovanni ha compreso la sua missione attraverso un ascolto attento di una Parola, una Parola che ha ritenuto vera, infatti dice “E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio”.  Sull’esempio di Giovanni, in ascolto della Parola cerchiamo di comprendere cosa il Signore ci dice oggi! Cosa ci chiede di fare e di essere.

“Lampada ai miei passi”, vangelo 01/01/2023

Un pensiero di Stefano Sereni
sul vangelo di domenica 01/01/2023 (Lc 2,16-21)

Il Vangelo di questa domenica continua la narrazione del giorno di Natale in cui un angelo annuncia ai pastori la nascita di un Salvatore e i pastori, senza indugio, mettono alla prova ciò che Dio gli ha annunciato. Senza indugio vanno a verificare ciò che è stato detto loro dell’angelo e, cosa strabiliante, riescono a capire che il Salvatore che cercano è un neonato avvolto in semplici fasce, niente che possa far trasparire la forza e la potenza di un Dio. Riescono a capire oltre le parole e, dopo aver ricevuto l’annuncio, si fanno annunciatori a loro volta del lieto messaggio. Con questa loro visita e con il riferire a Giuseppe e Maria ciò che era stato detto loro, riescono anche a donare un ulteriore tessera di questo complesso mosaico che Maria è chiamata a mettere insieme. Maria continua a custodire queste piccole prove della grandezza di questo suo figlio, così da poter piano piano comprendere lo strampalato piano di Dio su di lei, sulla sua famiglia e su suo figlio. In questa prima giornata dell’anno, giorno stracolmo di auguri, giunga a ognuno di noi l’augurio di un anno in cui riusciamo a rompere gli indugi e mettere alla prova, di questa strana storia, la nostra fede.

“Lampada ai miei passi”, vangelo 25/12/2022

Un pensiero di Don Luciano Afloarei
sul vangelo di domenica 25/12/2022 (Lc 2,1-14)

Siamo arrivati a vivere una nuova Festa di Natale, ma Gesù è nato nei nostri cuori? La nostra vita mostra i segni di una presenza?
La venuta di Cristo non ha saltato le problematiche di quel mondo, anzi le ha vissute fino in fondo. Per noi il Natale è diventato un momento romantico, spesso di buonismo superficiale e a tempo, mentre l’esperienza dell’Incarnazione di Dio ci racconta della drammaticità di una famiglia povera che affronta tante difficoltà per colpa dei potenti del mondo nell’indifferenza degli altri.
Facciamo in modo di non cadere nello stesso atteggiamento, tra un pranzo e una partita a carte, dimenticandoci della fatica di tante persone intorno a noi. Cerchiamo di aprire il cuore a chi ha bisogno di un pò di ascolto e comprensione.
Santo Natale e Buone Feste a tutti!

“Lampada ai miei passi”, vangelo 18/12/2022

Un pensiero di Elisa Alcini
sul vangelo di domenica 18/12/2022 (Mt. 1,18-24)

Siamo nell’imminenza del Santo Natale e l’evangelista Matteo sceglie di raccontarci in modo semplice e diretto la genealogia di Gesù. Al centro l’azione creatrice di Dio che è all’opera in Maria, giovanissima ragazza di Nazareth, promessa sposa di Giuseppe.
Costui è il vero protagonista dell’annuncio di oggi: uomo giusto, che si interroga e si pone in ascolto dell’angelo del Signore che lo rassicura, ricordandogli la sua identità e il progetto che Dio ha in serbo per lui e per l’umanità intera.
Giuseppe, inizialmente esitante, non rinuncia a comprendere; il suo eccomi è una scelta coraggiosa, che sa andare oltre, non necessita di grandi gesti ma di un sì fermo ed obbediente; egli accoglie la Parola anche se appare enigmatica e difficile da realizzare nella propria vita, quando Dio entra nella nostra storia.
Siamo allora come Giuseppe, attivi collaboratori nel quotidiano del progetto di Dio!

“Lampada ai miei passi”, vangelo 11/12/2022

Un pensiero di Agnese Sabina
sul vangelo di domenica 11/12/2022 (Mt. 11,2-11)

“Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?”

L’esperienza del carcere suscita un dubbio nel cuore di Giovanni, così manda i suoi discepoli ad interrogare Gesù. 
 
Di fronte alla malattia, al dolore di una perdita, alla povertà, al senso d’ingiustizia, di fronte alle prove della vita, a chi non è mai capitato di chiedersi: “Ma se Dio esiste, perché allora…?”. 
E poi? Siamo rimasti incastrati nel groviglio dell’angoscia del nonsenso, o ci siamo incamminati fiduciosi (sebbene incerti) verso l’unica Acqua che disseta?
Gesù non ignora la domanda di Giovanni, lo rassicura e sottolinea quanto sta già accadendo: i ciechi vedono, i sordi odono, gli zoppi camminano… Può fidarsi.
 
Che anche noi nelle nostre fatiche possiamo sperimentare il coraggio di Giovanni per riconoscere la tenerezza di un Padre che ogni giorno ci accompagna tenendoci per mano.